mercoledì 1 giugno 2011

Chiesa S. Francesco Iglesias : Omelia cebrazione S.Messa dedicata in particolare ai donatori di organi

IGLESIAS DOMENICA 29 MAGGIO 2011

Il senso di questa Giornata del Donatore d'organi, ci viene dall'esempio di Cristo, che afferma:

"Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici" (Giov.15,13).

La Redenzione, infatti, si muove in questa sostituzione di persona: Cristo, con la sua Resurrezione, ha trapiantato in ciascuno di noi la sua Vita. "Egli, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio, ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; "(Filippesi 2,6-11)

Questo abbassamento di Cristo si traduce in rito nella lavanda dei piedi, con l'avvertimento: " Dunque, se io, Signore e Maestro, vi ho lavato i piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Io vi ho dato l'esempio perché facciate come io ho fatto "
(Giovanni 13,14-15)

Cari donatori,.- siete sulla strada dell'incontro con Cristo, e l'avete incontrato giacché il suo volto passa attraverso quello di qualsiasi altro fratello, specie se sofferente: aprite anche voi , come me, gli occhi interiori affinché non ci capiti, come avvisa S.Agostino: 'Temo il Signore che passa!", cioè "temo di non accorgermi del passaggio del Signore ", " temo di non accorgermi del passaggio nella mia vita del prossimo nel quale è il Signore. "Ogni volta che avete fatto questo anche al più piccolo dei fratelli l'avete fatto a Me "

Ogni gesto,quindi, per diventare meritorio va finalizzato spiritualmente; infatti la profonda identità e sublimità del donatore d'organi, sta nel fatto che "dà la vita per qualcuno che gli è sconosciuto ", e si configura come il dono complessivo di se stesso, senza alcun tornaconto., rimane gratuito e libero , atto genuino d'Amore.

La cultura della vita inizia con quella "del dono e della solidarietà" e conosce una gradualità entro la quale ci si educa all'alterità: la cura dell' approccio, lo sguardo, il sorrisola mano tesa, un'attenzione solidale, un accompagnamento morale o fisico, la condivisione di beni materiali, ...e tutto diventa "dono di grazia ".

I donatori d'organo partecipano, così, come ad una nuova creazione, protagonisti d'una eccezionale corsa a staffetta per la Vita, senza che la privazione sminuisca l'integrità corporea .Rinunciano alla loro integrità fisica per condividere una parte irrinunciabile di se stessi.

Buona è l'immagine dell'innesto, così come in natura si manifesta: dalla ferita rinasce la vita, la nuova gemma viene accolta nel taglio di quell'albero che sembrava destinato alla sterilità e rifiorisce e fruttifica.

"Il trapianto d'organi- riferisce il Catechismo universale della Chiesa Cattolica - è conforme alla legge morale e può essere meritorio se i danni e i rischi fisici e psichici in cui incorre il donatore sono proporzionati al bene che si cerca per il destinatario" (CCC.2296).

"Con l'avvento del trapianto d'organi, iniziato con le trasfusioni di sangue, l'uomo ha trovato il modo di donare parte di sé, del suo sangue e del suo corpo, perché altri continuino a vivere. Siamo sfidati ad amare il nostro prossimo in modi nuovi; in termini evangelici, ad amare "sino alla fine" (Giov. 13, 1) ... Il progresso delle scienze biologiche ha reso possibile alle persone di proiettare oltre la morte la loro vocazione all'amore" (Giov.Paolo 2°: 21.06.1991).

La nobiltà e la specificità del donatore d'organi sta,quindi, nel fatto che non si dona qualcosa di proprio, £la penna, l'anello...) ma una parte vitale di sé, in piena gratuità. Di conseguenza ogni prassi tendente a commercializzare gli organi umani risulta moralmente inaccettabile, poiché, l'utilizzo oggettuale del corpo, viola la stessa dignità della persona. Da qui la necessità di un consenso informato, atto di libero consenso. Il trapianto, in effetti, presuppone una decisione anteriore, esplicita, libera e consapevole.

Il vantaggio che il ricevente trae dal donatore non si configura come il classico mors tua vita mea, ma come vita tua vita nostra, assommando i due in un misterioso abbraccio .

.(Giov.Paolo 2°,21.06.1991)

Proseguite così a guardare l'ampio orizzonte interiore di questo nobile scambio, cogliendo in modo sempre più meditato la valenza spirituale della donazione, e vivendola nell' atteggiamento di Fede.

Lo Spirito Santo vi rafforzi in questo proposito, facendo sì che tutta la vostra vita, risulti una partecipazione all'opera creativa dell'unico Creatore e Provvidenza.

Don Gabriele Atzei